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15-02-2009, 05:30
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-12-2011, 23:05 da Trixarc.)
Forse qualcuno lo sapeva già, forse qualcuno non lo sapeva e dirà che lo sapeva già , non importa, ma sicuramente qualcuno non conosce bene come si comporta il vento.
Quasi tutti i venti hanno un momento di stanchezza in cui cedono per pochi minuti. Bisogna ' osservarli'.
Questa è una esperienza - informazione che mi ha regalato anni fa un vecchio marinaio e che ora voglio regalare a voi perchè sia tramandata.
Quando siete all'ormeggio ed avete il vento di traverso e vorreste uscire ma non potete perchè il vento vi farebbe abbattere la prua magari su altre barche o su scogli c'è uno stratagemma.
Come dicevo bisogna 'osservare' il vento e cronometrare il suo ' ciclo'.
Ogni tanti minuti il vento si ferma per due tre minuti che sono sufficenti per ' scappare ' dall'ormeggio oppure in certi casi per entrare all'ormeggio.
Bisogna prendere un cronometro o un orologio con i secondi e controllare esattamente ' quando cede' e sfruttare quei pochi minuti di calma.
Dopo due tre volte che controllate avrete il ' periodo ' come quello di faro.
Credo che quando vi servirà mettere in pratica questa cosa vi verrò in mente come a me torna in mente chi me lo insegnò!
Saluti a tutti!
Pier Angelo Bellettini
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non c'ho capito granchè (ovvio) quando vieni a Roma, durante l'aperitivo me lo spieghi meglio!!! 
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15-02-2009, 05:51
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-02-2009, 05:54 da Pierr.)
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote] Messaggio inserito da walter
non c'ho capito granchè (ovvio) quando vieni a Roma, durante l'aperitivo me lo spieghi meglio!!!  
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Te lo spiego meglio:
sali su una barca e guarda l'anemometro ( quello strumento che ti indica la velocità del vento ), ad un certo punto vedi che improvvisamente cala per ( supponiamo ) 3 minuti e poi riprende.
In quel momento fai partire il cronometro e lo fermi quando cala di nuovo, misuri per quanto tempo rimane 'sceso d'intensità' ed il tempo che rimane forte. Ripeti l'operazione per un po' di volte e stai pronto ad uscire o ad entrare all'ormeggio nel momento di ' stanca'.
Se non mi sono spiegato te lo spiego a roma con carta e penna.
Ciao
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Ma nun è chiar nun è chiar...è oscur è oscur
.
si me lo scrivi per favore... poi mi raccomando firmato con dedica!!! 
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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote] Messaggio inserito da pierrr
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote] Messaggio inserito da walter
non c'ho capito granchè (ovvio) quando vieni a Roma, durante l'aperitivo me lo spieghi meglio!!!  
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Te lo spiego meglio:
sali su una barca e guarda l'anemometro ( quello strumento che ti indica la velocità del vento ), ad un certo punto vedi che improvvisamente cala per ( supponiamo ) 3 minuti e poi riprende.
In quel momento fai partire il cronometro e lo fermi quando cala di nuovo, misuri per quanto tempo rimane 'sceso d'intensità' ed il tempo che rimane forte. Ripeti l'operazione per un po' di volte e stai pronto ad uscire o ad entrare all'ormeggio nel momento di ' stanca'.
Se non mi sono spiegato te lo spiego a roma con carta e penna.
Ciao
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
A Pierrrr lascialoperdereallosciosciaro   
bella cosa quella che hai . prossima volta devo fare caso.
Buon Vento Roberto.
Salentu, lu sule, lu mare, lu ientu.  
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Molto interessante. Ma se seguendo il tuo consiglio vado a scogli, poi do la colpa a te o al marinaio che ti ha insegnato il 'trucco'?
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Ho sempre visto momenti di minor intensità del vento, ma non avevo mai pensato di cronometrarne il periodo.
Grazie della dritta.
I migliori venti.
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ottima osservazione; allargando il disocrso, si potrebbe trovare un parallelo con i treni d' onda: ogni x onde, c'è un periodo di .' altronde sempre di fluidi stiamo parlando.
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15-02-2009, 16:46
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-02-2009, 16:57 da orzaquantoleva.)
non penso che possa essere legge universalmente valida, non c'è ragione fisica perchè tale stanca si ripeta con perfetta . potrebbe fregarci sul più bello, . che gli ormeggi vanno comunque . di alcune sagge esperienze...
perchè non approfittare di tal consiglio!?
Se quel giorno funziona, notandosi una certa regolarità nelle raffiche, meglio così, altrimenti...
la vera soluzione, non proprio da vecchio marinaio, che più volte ha salvato lo scafo di un bavaria in mie trascorse avventure in porti sardi e corsi, in manovre dall'incerto successo per venti al traverso freschi e senza salutari appoggi (sottovento)e senza le ancor più salutari stanche di cui stiamo parlando:
[color=red][size=2]elichetta di .è, ora me la son proprio tirata, non come quelle mie osservazioni sui litigi politici dell'off topic)
Buon vento a tutti, siate clementi con il nuovo saccente arrivato
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quando c'e' vento al traverso, io lascio sempre una cimetta, data volta alla galloccia di prua del vicino. mi salva sempre.
vivo nel terrore di non essere .)
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Non mi convince per niente ma alla prima occasione provo a cronometrare.
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ciao Pierr !
grazie per la dritta: non vedo l'ora di verificare !
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troppo forte pierr tutti a cronometrare le stanche del vento.comunque io penso che c'e' del vero si tratta solo di essere degli ottimi osservatori per chi come il vecchietto marinaio ti ha insegnato.
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Grazie.
Trovo bellissimo avere questi suggerimenti. Ogniuno è libero di provare in caso di bisogno, resta il fatto che per molti sarà una 'regola' nuova che quantomeno da possibilità di azione piuttosto che di immobilismo (se dal cronometro non risulta attuabile, sarà uno dei tentativi teorici al momento non praticabile).
BV.
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16-02-2009, 01:57
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-02-2009, 01:59 da orzaquantoleva.)
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da giove
quando c'e' vento al traverso, io lascio sempre una cimetta, data volta alla galloccia di prua del vicino. mi salva sempre.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
e se non c'è vicino!?
Cima d'ormeggio a poppa sopravento, dare volta (ci vuole uno in Imarroncinichegalleggiano.... che ti aiuti od uno dei tuoi che faccia il salto), motore avanti piano e timone a scontrare al vento, quel tanto che basta per non far scadere la prua sottovento...
ma l'elichetta è più comoda...
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Grazie Pierr, non lo sapevo.
Alla prima occasione, cronometro anch'io.
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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote] Messaggio inserito da orzaquantoleva
non penso che possa essere legge universalmente valida, non c'è ragione fisica perchè tale stanca si ripeta con perfetta . potrebbe fregarci sul più bello, . che gli ormeggi vanno comunque . di alcune sagge esperienze...
perchè non approfittare di tal consiglio!?
Se quel giorno funziona, notandosi una certa regolarità nelle raffiche, meglio così, altrimenti...
la vera soluzione, non proprio da vecchio marinaio, che più volte ha salvato lo scafo di un bavaria in mie trascorse avventure in porti sardi e corsi, in manovre dall'incerto successo per venti al traverso freschi e senza salutari appoggi (sottovento)e senza le ancor più salutari stanche di cui stiamo parlando:
[color=red][size=2]elichetta di .è, ora me la son proprio tirata, non come quelle mie osservazioni sui litigi politici dell'off topic)
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sarebbe meglio dire: non penso che tutti i venti si comportino così.... questo può essere .... io ho provato sui principali.
Certo è che intanto che aspetti si puo' sperimentare   
e poi vedi....
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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da orzaquantoleva
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da giove
quando c'e' vento al traverso, io lascio sempre una cimetta, data volta alla galloccia di prua del vicino. mi salva sempre.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
e se non c'è vicino!?
Cima d'ormeggio a poppa sopravento, dare volta (ci vuole uno in Imarroncinichegalleggiano.... che ti aiuti od uno dei tuoi che faccia il salto), motore avanti piano e timone a scontrare al vento, quel tanto che basta per non far scadere la prua sottovento...
ma l'elichetta è più comoda...
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
funziona anche con la cima a doppino. in teoria puoi farlo anche da solo.
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Ciao Grande Pierr,
intanto Walter ti consiglio di interpellare Pierrr prima dell'aperitivo!!!   
poi chi volesse approfondire l'argomento (solo per chi mastica l'inglese bene perchè molto tecnico) consiglio questo libro del grande Bethwaite:
.
è la bibbia del vento e chiunque volesse fare regate seriamente se lo dovrebbe studiare attentamente.
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