regolazioni con vento molto debole
#1
Ciao a tutti.
ieri in regata c'era quello che qui, mar ligure, è decisamente vento debole. lo dico perchè leggendo sul forum ho notato che 4-5 nodi alcuni lo considerano quasi normale.
. barca aveva una buona velocità ma rispetto alle altre barche avevamo decisamente una prua sfavorevole, credo di almeno 5 gradi o più. Quindi vi chiedo, con 4-5 nodi, mare piatto, qual'è la migliore regolazione? Io, a differenza di come è stato fatto ieri, avrei smagrito sia randa che genoa, per offrire più superficie possibile e non tenere troppo imprigionato quel refolino che . di aver detto qualche bestialità quindi sotto a chi tocca...
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#2
Ciao Jucas sono con . non ci . mare piatto e poco vento le vele più veloci sono quelle magre, con una leggera differenza tra le due più magra la randa e più grasso il genoa.SmileWinkBig Grin
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#3
imho,il grasso sulle vele è come le marce della macchina...
parti di prima(grassa)e smagrisci con l'aumento della velocità...
ovviamente il tutto và rapportato allo stato del mare ed alla capacità della barca di mantenere il proprio apparente..
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#4
Citazione:AlessandroKirie ha scritto:
a rigore, si dovrebbe fare proprio il contrario...

Anch' io la saprei così... aspettiamo gli esperti
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#5
4 o 5 kn di reale in bolina, se la barca è abbastanza veloce rientra già, per me, nel range dove bisogna essere abbastanza grassi, . da vele, barca, sensibilità e timoniere....
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#6
Mi sembra un discorso abbastanza aleatorio. Difficile elaborare una regola generale.
Dipende tanto anche dalla barca, dislocamento rispetto alla superificie velica.
Solitamente si portano le vele morbide. Soprattutto i movimenti a bordo devono essere molto lenti. Pesi sottovento per tenere le vele in forma e diminuire la sup. bagnata. Pesi con centro molto basso meglio se dentro. Belle virate con rollio (tipo deriva) anche sulle barcone aiutano.
Ancora sui pesi. Belli in avanti per diminuire trascinamento di acqua della poppa.
Albero bello dritto... strallo lasco.

Piu'che parlare di regolazione di vele si parla di portare la barca.
Una continua ricerca di .'. Uno zig zag particamente. La durata del perido dipende logicamente dall'acellerazione della barca.


- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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#7
Ciao le condizioni sono di mare piatto, minima resistenza d'onda
Citazione:lazo ha scritto:
Citazione:AlessandroKirie ha scritto:
a rigore, si dovrebbe fare proprio il contrario...

Anch' io la saprei così... aspettiamo gli esperti
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#8
bene già il fatto che ci siano pareri opposti mi fa ben . non ho detto troppe c...
@aleufo
la barca è un elan37, non credo rientri tra le barche veloci, cioè a confronto di roba tirata tirata, cmq la velocità era intorno ai 4 kn, le vele sono in 3dl north , randa un pò frustina e genoa leggero nuovo.


Mi piace la tesi di mikael, anche se molto diplomatica...
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#9
Con mare piatto e vento molto leggero (fino a 3 nodi) potrebbero andar bene vele piuttosto magre, ma con 4/5 nodi meglio vele relativamente piene, con angoli d'ingresso piuttosto contenuti per poter stringere una volta raggiunta la velocità ottimale. Molto probabilmente le vele di ieri erano regolate con bordo d'ingresso troppo pieno, buono con maretta, ma non con mare piatto se vuoi bolinare; infatti avevate una buona potenza ma non un buon angolo.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#10
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Mi sembra un discorso abbastanza aleatorio. Difficile elaborare una regola generale.
Dipende tanto anche dalla barca, dislocamento rispetto alla superificie velica.
Solitamente si portano le vele morbide. Soprattutto i movimenti a bordo devono essere molto lenti. Pesi sottovento per tenere le vele in forma e diminuire la sup. bagnata. Pesi con centro molto basso meglio se dentro. Belle virate con rollio (tipo deriva) anche sulle barcone aiutano.
Ancora sui pesi. Belli in avanti per diminuire trascinamento di acqua della poppa.
Albero bello dritto... strallo lasco.

Piu'che parlare di regolazione di vele si parla di portare la barca.
Una continua ricerca di .'. Uno zig zag particamente. La durata del perido dipende logicamente dall'acellerazione della barca.

per il discorso pesi siamo d'accordo, fatto tutto tranne andarsene dentro, c'erano 20 gradi con sole tonante, e chi se la fa una bolina sottocoperta con quelle condizioni?
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#11
Citazione:einstein ha scritto:
Con mare piatto e vento molto leggero (fino a 3 nodi) potrebbero andar bene vele piuttosto magre, ma con 4/5 nodi meglio vele relativamente piene, con angoli d'ingresso piuttosto contenuti per poter stringere una volta raggiunta la velocità ottimale. Molto probabilmente le vele di ieri erano regolate con bordo d'ingresso troppo pieno, buono con maretta, ma non con mare piatto se vuoi bolinare; infatti avevate una buona potenza ma non un buon angolo.
ciao

Mi scuso con gli altri amici del forum ma questa me la stampo e me la tengo in barca per la prossima volta...
Ora però passo a domande più . contengo l'angolo di ingresso mantenendo comunque la pienezza della vela? insomma due dritte di massima su base vang e magari cunningham...
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#12
Citazione:jucas ha scritto: e chi se la fa una bolina sottocoperta con quelle condizioni?

Ho fatto delle belle saune dimgranti io... Altro che 20 gradi! Big GrinBig Grin
- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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#13
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Citazione:jucas ha scritto: e chi se la fa una bolina sottocoperta con quelle condizioni?

Ho fatto delle belle saune dimgranti io... Altro che 20 gradi! Big GrinBig Grin

Se la metti su questo piano in effetti io avrei dovuto starci qualche oretta, altro che dieta...
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#14
Jucas, per rispondere alle tue domande:
Il bordo d'ingresso lo regoli con la drizza, che dev'essere cazzata quel tanto da spostare il grasso leggermente più avanti del centro vela sul genoa e al centro per la randa.
Base randa un pò lasca da concedere una media concavità nella parte bassa della vela; belin lasco o appena puntato (dipende dalla catenaria dello strallo); vang lasco; cunningham lasco; carrello leggermente sopravvento e scotta cazzata quel tanto da permettere al segnavento superiore una tendenza a piegarsi sottovento.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#15
Citazione:einstein ha scritto:
Jucas, per rispondere alle tue domande:
Il bordo d'ingresso lo regoli con la drizza, che dev'essere cazzata quel tanto da spostare il grasso leggermente più avanti del centro vela sul genoa e al centro per la randa.
Base randa un pò lasca da concedere una media concavità nella parte bassa della vela; belin lasco o appena puntato (dipende dalla catenaria dello strallo); vang lasco; cunningham lasco; carrello leggermente sopravvento e scotta cazzata quel tanto da permettere al segnavento superiore una tendenza a piegarsi sottovento.
ciao

non sono contento di quello che hai .è purtroppo la maggior parte delle regolazioni erano . la drizza meno tesa e il belin un filino troppo cazzato rispetto al lasco che dici ma in linea di massima ci siamo.
Speravo di scoprire di aver sbagliato tutto, almeno mi rimaneva la speranza la prossima volta di poter migliorare decisamente le .ì .
O che poi dipende sempre da cosa si intende per un pò lasco o un pò . base un pò lasca per me magari è troppo lasca per un . rendo sempre più conto che regole non ce ne sono.
comunque lasciatemi dire che in questo forum si impara sempre . bello
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#16
Citazione:jucas ha scritto:

non sono contento di quello che hai .è purtroppo la maggior parte delle regolazioni erano così...

Cambia barca! Big GrinBig GrinBig GrinBig Grin
- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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#17
Jucas, a parte il più o il meno che sono, come hai capito, relativi, devi sempre tenere sott'occhio le linee di forma delle vele poiché è quello il fine a cui devi mirare, le manovre sono solo il mezzo per poterlo raggiungere; è chiaro però che questo comporta una conoscenza a monte di quello che vuoi ottenere in base alle condizioni del momento.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#18
Come dice Einstein avevi il grasso troppo avanzato per cui brutto angolo, attenzione alla tensione di drizza, dovresti appiattire il bordo di attacco.
Mi pare che Einstein sia stato molto esauriente.
Vorei dire vele con basi grasse e balumine svergolate, quindi piatte sulla parte alta per permettere al flusso di scorrere sulla vela.
Poi come dice MrCinghia, dipende dalle barche e da tanti fattori.
4-5 nodi per un Bonin 31 non sono la stessa cosa che per un Elan 37, e per un Bavaria Cruiser sono ancora altra cosa...
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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#19
.è scrivere Einstein, avevo scritto Albert, poi o scritto Einstein, era venuto fuori 'come ha scritto Albert Einstein...' divertente, se poi pensiamo che spesso sono insieme a regatare... e cosa puoi insegnare ai sigg. Albert Einstein al massimo solo il nostro amico Eulero può .
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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#20
Citazione:tiger86 ha scritto:
Come dice Einstein avevi il grasso troppo avanzato per cui brutto angolo, attenzione alla tensione di drizza, dovresti appiattire il bordo di attacco.
Mi pare che Einstein sia stato molto esauriente.
Vorei dire vele con basi grasse e balumine svergolate, quindi piatte sulla parte alta per permettere al flusso di scorrere sulla vela.
[color=red]Poi come dice MrCinghia, dipende dalle barche e da tanti fattori.
4-5 nodi per un Bonin 31 non sono la stessa cosa che per un Elan 37, e per un Bavaria Cruiser sono ancora altra .]
Moooolto giusto! Smiley14Wink
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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