18-01-2011, 15:07
Domande, quanto stringi di più con 10kn reali? E con quel vento (10kn)stringi come le barche che stringevano 5° (guarda che sono tanti) più di te con 4/5kn?
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regolazioni con vento molto debole
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18-01-2011, 15:07
Domande, quanto stringi di più con 10kn reali? E con quel vento (10kn)stringi come le barche che stringevano 5° (guarda che sono tanti) più di te con 4/5kn?
18-01-2011, 20:31
Citazione:aleufo ha scritto: esattamente quanto più non saprei dirti, anche perchè 10 nodi dalla formazione del nuovo(e più esperto) equipaggio non li abbiamo mai trovati, cmq in altri casi, vento ben oltre i 15 20 reali, la prua era al pari della maggior parte degli altri, tranne sicuramente un firt40.7 notoriamente barca ben stringente. Con loro stesso passo ma prua scadente.
18-01-2011, 21:51
Citazione:jucas ha scritto: Sopra i 16/17 nodi gli angoli cominciano a peggiorare. La richiesta di ale mi sembra molto appropriata, se la barca con 9/10 nodi non riesce a stringere alla pari degli altri c'è qualcosa che non va. ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
18-01-2011, 22:01
Citazione:einstein ha scritto: qualcosa che non va . spero di trovare la condizione che dite, 10kn, prima possibile per poter fare un confronto, anche perchè credo sia la migliore per il tipo di barca quindi sono curioso di vedere se è vero e se riusciamo a sfruttarla al meglio.
18-01-2011, 22:14
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-01-2011, 22:18 da einstein.)
Eventualmente, per fare più angolo nei bastoni, potresti prendere in considerazione un buon jib steccato con tweakers:
[hide][Immagine: .][/hide] ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
18-01-2011, 22:26
l'elan 37 per mia diretta esperienza è una barca che con le ariette va malino perchè pesantuccia, a meno che non hai alleggerito il bulbo.
per quanto riguarda le regolazioni io, con 5 -6 nd, faccio così: - belin come se non ci fosse - strallo regolato per vento debole - genoa leggero con grinze sulla inferitura (ma il genoa deve essere tagliato grasso) - carrello genoa un pò indietro (aperto un pò di balumina) - sartie con albero dritto - base randa con freccia di 4 dita - drizza randa alla minima tensione - cunningham non se ne parla - carrello randa poco sopravento - vang puntato - pesi verso prua sottovento e barca sbandata ma soprattutto un buon manico ![]() ![]() ![]()
18-01-2011, 22:28
Oltre a tutto quello che è stato detto, un trucchetto che io uso in quelle condizioni, è quello di fissare a prua, sulla landa del fiocco, una drizza, di solito una delle frazionate su spi.
Lavorando sulla tensione di quella drizza riesco a modificare la catenaria del fiocco. In particolare, in partenza e in presenza di onda (sul bordo più contro l'onda) cazzando la drizza aumento la catenaria, sull'altro bordo ne tengo un po' meno. E' utile anche se la regolazione della lunghezza dello strallo impostata inizialmente non va più bene perchè cambiano le condizioni ...
18-01-2011, 22:42
Citazione:LiberaMente ha scritto:L'idea non è malvagia, peccato che con poca aria la drizza crei turbolenza all'ingresso sottovento. ciao
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18-01-2011, 22:50
Scusate l'intromissione e l'ignoranza... ma che vuol dire 'vele magre' e 'vele grasse'?
18-01-2011, 22:51
E' vero, però ti assicuro che agendo sulla regolazione si vede cambiare la velocità della barca .....
18-01-2011, 23:09
Citazione:LiberaMente ha scritto: Ti credo, l'ideale sarebbe attaccarsi un 40/50 cm più a prua, dove ti attacchi col code0. Nella mia barca potrei farlo. ![]() ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
19-01-2011, 01:00
Citazione:jago84 ha scritto: Il grasso corrisponde alla profondità della vela, in gergo chiamata anche camber. Credo che questo schemino di Dedekam sia molto illuminante: [hide][Immagine: .][/hide] Come si nota il grasso può essere espresso in percentuale tra la freccia e la corda, come pure la sua posizione riferita all'inferitura. Tutto ciò può essere stimato ad occhio osservando le linee di forma delle vele. ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
19-01-2011, 01:24
come già detto sopra (tiger e einstein)
le vele vanno ingrassate fino ad un certo limite di velocità (bassa), dopo di che è meglio non esagerare che si ottine l'effetto contrario ... troppa resistenza a fronte di una portanza che non cresce .. quale è il limitè ? lo devi valutare sulla tua barca dato che cambia anche in relazione agli attriti di carena
19-01-2011, 03:32
Citazione:einstein ha scritto: già preso, un bel 105% steccato, ma va bene da 12/13 nodi in su e mare . lo uso con 5 nodi arrivo al tramonto...
19-01-2011, 04:02
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 19-01-2011, 04:12 da jucas.)
dopo tutte queste autorevoli spiegazioni spero di aver capito qualcosa, o per lo meno ho capito cosa NON fare.
Quasi quasi spererei di trovare di nuovo mezza cippa la prossima volta per mettere in pratica tutti i vostri consigli. e in ogni caso se la prossima trovo 13 kn e non mi piace la prua ricomincio a tartassarvi..
19-01-2011, 04:05
Citazione:einstein ha scritto: Tanto per completare l'opera, chi ha voglia di descrivere la differenza di regolazioni tra gli ultimi due disegni? cioè tra grasso avanti e grasso indietro?
19-01-2011, 16:16
Il penultimo disegno illustra il profilo di una vela di prua con strallo lento ed evidente catenaria, dove il grasso è accentuato verso prua; in questo caso è consigliabile allentare anche la drizza, per evitare che il grasso si sposti troppo verso prua.
L'ultimo disegno, invece, è il frutto di uno strallo teso che appiattisce la vela spostando il grasso più indietro; qui la vela andrebbe cazzata per non trovarsi con il grasso troppo indietro. Quando e quanto potente dev'essere la vela e dove posizionare il grasso relativo per le diverse condizioni, fa la differenza. ![]() ciao
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19-01-2011, 17:45
Citazione:jucas ha scritto:ahahahah
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